Dalla diagnosi alla vita di tutti i giorni: chi soffre di celiachia deve affrontare questo problema documentandosi in modo scrupoloso, ma senza necessariamente affrontare privazioni e costrizioni. Insomma, si può vivere felici anche senza glutine e in questo articolo vi spieghiamo perché.

Riconoscere la celiachia

Celiachia o sensibilità al glutine? Quando ci si rende conto di avere dei problemi con determinati cibi, il primo passo da compiere è sicuramente quello di rivolgersi al proprio medico che avvierà il percorso diagnostico per capire se si è celiaci. Una volta diagnosticata la celiachia, il paziente, sotto la guida di una figura specializzata, dovrà innanzitutto prendere piena consapevolezza di cos’è il glutine e in quali alimenti è presente, di conseguenza dovrà rivedere le proprie abitudini alimentari.
Ad oggi infatti, nonostante le importanti scoperte in ambito farmacologico, non esiste ancora una cura per la celiachia e l’unico rimedio resta una dieta senza glutine.

Gluten free: accettare il nuovo stile di vita

La celiachia è una malattia che può manifestarsi in qualsiasi momento della vita di una persona: in età infantile, in adolescenza e da adulti. Ancor più che nei bambini, l’idea di una variazione così drastica nelle abitudini alimentari ormai consolidate in adolescenti e adulti, può produrre una forte reazione emotiva ed uno stato d’animo negativo.
Infatti, a fronte di una probabile sensazione di sollievo per aver compreso l’origine di una serie di fastidiosi sintomi, emergono la paura di non essere in grado di gestire una dieta così rigorosa, e la difficoltà di accettare per il futuro importanti privazioni alimentari. In molti casi ciò si traduce in una riduzione della vita sociale dell’individuo. Nell’eventualità che questi stati d’animo negativi si rafforzino, un contributo fondamentale al processo di cambiamento e adattamento può essere dato dalla figura dello psicologo.

Celiachia col sorriso: a tavola senza privazioni

Come già detto, non essendo stata ancora individuata una vera e propria cura, la celiachia si tratta con una dieta aglutinata, ossia che esclude tutti i cibi contenenti glutine: orzo, farro, kamut, avena, segale, spelta, triticale e i relativi derivati, come la pasta e i prodotti da forno. A questi alimenti assolutamente proibiti, si affianca una lista di prodotti a rischio che, pur essendo apparentemente gluten free, possono comunque contenere additivi a base di glutine.
Sembrerebbe quindi che l’alimentazione dei celiaci si debba ridurre a pochissimi alimenti, eliminando per sempre intere categorie alimentari.
Ma in realtà non è assolutamente così. Infatti, grazie alla ricerca, sono stati individuati una serie di alimenti aglutinati utilizzati come base di preparazione che, grazie anche a nuove tecniche di lievitazione, consentono ormai di realizzare praticamente qualunque pietanza.

Questi nuovi alimenti senza glutine raggiungono livelli qualitativi altissimi che non sacrificano il gusto e permettono di non escludere intere categorie alimentari come i prodotti da forno, sostituiti ad esempio dal pane senza glutine. Inoltre si pone grande attenzione anche sull’aspetto della leggerezza, come dimostrano le linee di prodotti light senza glutine che limitano l’apporto di zuccheri e grassi.

Celiachia, viaggi e pasti fuori casa

Un’altra problematica un tempo riscontrata dai celiaci consisteva nella difficoltà di viaggiare o, semplicemente, di poter mangiare gluten free fuori casa. Oggi anche questo limite si può dire in gran parte superato. Infatti sono sempre più numerosi i ristoranti e le strutture ricettive in grado di rispondere alle esigenze di chi soffre di celiachia. E se si va in visita in una nuova città, non mancano app e siti pensati per guidare turisti e viaggiatori nella rapida individuazione del locale adatto.
Oggi si può vivere assolutamente felici senza glutine… e senza privazioni!